La conferma che il latte di montagna fa bene alla salute

Le analisi del profilo acidico sui campioni di latte raccolti all’interno del progetto IALS hanno consentito il riconoscimento di acidi grassi associati ad un particolare significato nutrizionale, quali gli isomeri dell’acido linoleico coniugato (CLA), acidi grassi a catena dispari e ramificati (OBCFA), acidi grassi polinsaturi della serie n6 e n3.

Inoltre, allo scopo di caratterizzare il valore nutrizionale del grasso del latte sono stati calcolati il rapporto tra PUFA n6/n3 e due indici, quali indice aterogenico (IA) e indice trombogenico (IT) 1. Questi indici vengono calcolati tenendo in considerazione il contenuto di alcuni acidi grassi saturi (C12:0; C14:0; C16:0), di cui è noto l’effetto negativo sulla salute dell’uomo, ma anche il contenuto di acidi monoinsaturi e polinsaturi, a cui è riconosciuta un’azione positiva da un punto di vista nutrizionale. Valori bassi di questi due indici sono considerati più favorevoli per la salute dell’uomo.

L’analisi degli acidi grassi nei campioni di latte ha consentito quindi di fornire informazioni importanti riguardo il suo valore nutrizionale. La qualità nutrizionale del latte, intesa come presenza di acidi grassi che possono avere effetti benefici sulla salute dell’uomo, è risultata molto elevata soprattutto nelle produzioni estive, ma anche il latte invernale ha mostrato una qualità ottima da questo punto di vista.

Prof.ssa Federica Bellagamba
Università degli Studi di Milano
Dip. di Scienze Veterinarie per la Salute, la Produzione Animale e la Sicurezza Alimentare – VESPA

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